27 novembre 2009

Bund rettificato e non

Bund Bund rettificato

Giornata di fuoco quella di ieri con indici in picchiata, dollaro in recupero e yen che la faceva da padrone. Stamane il proseguimento della discesa con oro che è arrivato a toccare un minimo in area 1136 e petrolio in area 72. In tutto questo l’obbligazionario, nella fattispecie il BUND, ha rotto il laterale compreso tra 123 e 120 che ormai lo congestionava da parecchi mesi. Oggi ha segnato un massimo a 124,06 per poi in apertura dei mercati azionari ripiegare e al momento, ore 16:02 segna 123,36. A fianco troviamo anche il grafico del BUND rettificato che avrebbe fatto segnare muovi massimi storici. Personalmente preferisco usare il grafico non rettificato e usare dati che sono stati effettivamente battuti.

Sicuramente i volumi non sono eccezionali, ma adesso sarà da verificare se la rottura dei massimi o del laterale (a seconda del grafico che si preferisce usare) verrà confermata nelle prossime sedute. Lo vedremo se area 123 conterrà eventuali prese di beneficio e allora i target diverranno 124,70 e poi 126.

In caso contrario e con un azionario che si riprenderà allora sarà facile rivedere un obbligazionario tornare verso 122,30 e poi 121.

25 novembre 2009

Situazione intermarket

Intermarket

A distanza di ormai 9 mesi di rialzo dell’azionario e non solo, vediamo come la situazione intermarket si presenta oggi. S&P500 sui massimi di periodo, oro che continua a ritoccare massimi storici, dollar index sui minimi di periodo e obbligazionario che va un po’ per la sua strada e da 5 mesi a questa parte viaggia in tendenziale armonia con l’azionario con massimi e minimi ascendenti. L’obbligazionario in questo scenario è forse l’elemento che storpia, visto che con un azionario sui massimi ci si aspetterebbe un obbligazionario con valutazione decisamente inferiori.

In tutto questo scenario l’elemento che poi stona, qui non riportato, sono i volumi che mentre sull’oro seguono il trend rialzista, sull’azionario sono decisamente decrescenti.

Ma quindi tutta questa liquidità immessa nel mercato dove va? Analizzando esclusivamente i grafici si direbbe che serve per comprare un po’ di tutto. Ci si indebita in dollari e si comprano azioni, oro e anche obbligazioni. Come accennato sopra a mio modo di vedere l’elemento che stona è l’obbligazionario, ma evidentemente sconta una situazione di tassi bassi ancora per molto tempo; il resto viaggia perfettamente correlato in una dinamica che probabilmente trova il suo epicentro nel dollaro. Fondamentale come non mai diventa l’osservazione delle manovre sul cambio per determinare poi il proseguire degli altri mercati.

24 novembre 2009

Wti intraday

wti-h4

Azionario negativo con lo S&P500 che perde lo 0.64% e petrolio che si è portato nuovamente sui minimi nonche verso la parte bassa del laterale. Anche stavolta ci sarà il rimbalzo e le borse recupereranno o ci sarà il fuggi fuggi…?

23 novembre 2009

Obbligazionario

Euro Bund Full1209 Future

Curva bund

Mentre l’azionario staziona sui massimi, seppur con qualche presa di beneficio che però dura l’istante di qualche seduta, l’obbligazionario si muove in un laterale compreso tra 123 e 120 ormai da luglio 2009. Finche non si esce da questa fascia direi che l’operatività è alquanto scontata.

Leggermente differente è la situazione sul T-Note, che mostra un andamento moderatamente ascendente con prezzi che stazionano intorno ai massimi di periodo come sul Bund, evidenziando una certa correlazione positiva con l’azionario. Tale correlazione molto probabilmente è dettata dal protrarsi si una situazione dei tassi estremamente bassa, con l’obbligazionario che sembra vedere una manovra di rialzo ancora distante e di conseguente si muove seppur con le sue limitazioni di pari passo con l’azionario.

10Y T-Note Full1209 Future  Curva tnote

20 novembre 2009

Eur/Usd e matematica

EUR_USD Spot

Michael Faraday, fautore della del magnetismo in relazione allo spettro della luce, in base al quale la forza magnetica proveniente da un oggetto aumenta o diminuisce in funzione delle luce ricevuta dallo stesso, sosteneva che non c'è nulla nell'universo se non matematici punti di forza.

Come dimenticare poi Gann, che riservava al fattore tempo ed ai cicli che ne derivavano l’aspetto più importante. Solo quando i tempi saranno maturi si assisterà a cambiamenti di tendenza; c’è il tempo per ogni cosa.

Proviamo ad applicare qualche principio al grafico del cambio eur/usd. Il calcolo dei giorni viene fatto usando il calendario civile e non il calendario borsistico. Vediamo che la prima ondata ribassista ha impiegato 105 giorni e la reazione che ne è scaturita, molto violenta ha impiegato 51 giorni ossia il 50% del tempo della fase discendente. La successiva fase discendente ha impiegato 76 giorni per trovare il suo minimo. 76 giorni non è nientaltro che il 150% di 51 e il 75% di 105.

Il massimo che è stato al momento segnato dal cambio è avvenuto a 236 giorni dall’ultimo minimo. Potrebbe essere un massimo oppure dobbiamo aspettarci valori ancora più alti del cambio? Difficile a dirsi, non avendo la sfera di cristallo. Però possiamo provare a trovare una relazione con i precedenti cicli.

Iniziamo:

105+51+76= 232 molto vicino a 236

105+225%=236 perfetto

51+462.5%=235 ci siamo

76+212.5%=237 ottimo

Non avendo le doti e la conoscenza di Gann, possiamo solo augurarci di aver fatto le giuste relazioni e di vedere poi se ciò a cui siamo arrivati sarà stato solo un esercizio matematico o qualcosa di più.

Ovviamente l’uso di determinate percentuali si basa sugli studi di Gann.

19 novembre 2009

VanFunds: truffa o realtà?

 

Un ringraziamento a Dream Theater del blog intermarket&more

Euribor e obbligazionario tedesco

Spread2-10 euribor

Questo grafico vuole mettere in relazione lo spread tra il future sull’obbligazionario tedesco a 10 anni (Bund) e il future sull’obbligazionario tedesco a 2 anni (Schatz), confrontandolo poi con l’andamento dell’euribor a 3 mesi.

L’unico elemento che si può cogliere è una certa relazione (non del tutto lineare) tra il ristringimento dello spread e il conseguente aumento dell’euribor.

A tassi in crescita sembra corrispondere un restringimento dello spread obbligazionario e viceversa quando assistiamo ad una diminuzione dei tassi lo spread tende ad aprirsi.

Attualmente l’euribor continua a far registrare in modo ormai abbastanza stazionario minimi storici mentre dai massimi lo spread si vede che ha già subito un certo restringimento. Il proseguimento del restringimento dello spread potrebbe essere l’anticipatore della manovra rialzista sui tassi di interesse.

17 novembre 2009

Wti spot

wti-h1

Attenzione alla quotazione del petrolio perchè in queste ore si trova a ridosso della parte superiore del canale evidenziato nel grafico.

S&P500 Index – Vix

S&P500-VIX

Indice che segna un nuovo massimo portando il rialzo partito da marzo a segnare un incremento percentuale del 67% dal minimo di 666. Son passati 8 mesi di rialzo, praticamente continuato, con una media di poco più dell’8% mensile. Il ribasso partito ad ottobre 2007 è durato circa 17 mesi, quindi siamo a metà del tempo come rialzo. E siamo anche a metà strada in termini di prezzi, visto che l’indice è in prossimità del recupero del 50% del prezzo max-min, passante in area 1.120.

Se tutto può sembrare normale o forse no, visto la situazione economica, inizia a suonare qualche campanello dall’arme; non perchè il mercato debba necessariamente correggere, ma il raggiungimento di certi livelli di prezzo e di tempo, impongono la massima cautela.

L’indice della paura (Vix) staziona sui minimi in area 23 e molto probabilmente qualche preoccupazione potrà darla quando lo vedremo salire sopra i 30 punti.

13 novembre 2009

Dow Jones Industrial – Dow Jones Transportation

DJI-DJT

 

Nel 1897, Charles Dow sviluppò due indici di mercato: l'Industrial Average, che includeva 12 blue chips e il Rail Average che ne includeva altre 20. Oggi sono noti come il Dow Jones Industrials Average e il Dow Jones Transportation Average. La "Dow Theory" risultò da una serie di articoli pubblicati da Charles Dow nel Wall Street Journal tra il 1900 e il 1902. Furono successivamente WilIiam P. Hamilton e Robert Rhea a riorganizzarne i concetti dopo la sua morte, strutturandoli nella forma attualmente conosciuta.

Dow paragonò gli andamenti di Borsa alle maree rendendosi conto che i prezzi dei titoli delle maggiori società tendevano a muoversi tutti insieme e che i pochi titoli con un andamento in controtendenza rispetto ai primi, ritornavano a seguire l'andamento generale nell'arco di qualche giorno o al massimo di qualche settimana. Ovviamente alcuni titoli presentavano un'accelerazione più alta di altri, ma il senso non ne mutava il sostanziale significato. Dow espresse il concetto di livello del mercato azionario calcolando il prezzo medio di un numero predefinito di titoli. Lo scopo della teoria di Dow è quello di prendere come riferimento il comportamento del mercato azionario come indice dello sviluppo generale. Questa teoria è alla base di quelle che saranno la stragrande maggioranza dei principi dell’attuale analisi tecnica.

Uno dei principi della teoria di Dow che viene ritenuto tra i più importanti è dato dal fatto che l'andamento degli indici industriali e dei trasporti debba essere concordante.
In questo modo quando l'indice Dow Jones Industrial Average inizia una presunta fase espansiva primaria, essa è ritenuta valida solo se si verifica in corrispondenza di una concomitante fase espansiva del Dow Jones Transportation. Un movimento di un indice non confermato può condurre a conclusioni errate.
La logica del principio prende vita dal fatto che se il mercato azionario è un barometro delle condizioni economiche, allora durante un mercato toro i prezzi crescenti devono riguardare sia le società che producono merci, sia le società che le trasportano. Nella borsa americana la storia ha dimostrato la validità di questo principio.

 

Baltic Dry Index

Baltic dry index

Il Baltic Dry Index (BDI) è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie delle navi dry bulk cargo. Malgrado il nome indichi diversamente, esso raccoglie i dati delle principali rotte mondiali e non è ristretto a quelle del Mar Baltico.

Esso raccoglie le informazioni relative alle navi cargo che trasportano materiale "dry", quindi non liquido (petrolio, materiali chimici,ecc) e "bulk", cioè sfuso. Riferendosi al trasporto delle materie prime o derrate agricole (carbone, ferro, grano, ecc) costituisce anche un indicatore del livello della domanda e dell'offerta di tali merci. Per queste sue caratteristiche viene monitorato per individuare i segnali di tendenza della congiuntura economica.

L'indice BDI è espresso in dollari Usa; pertanto il suo andamento può essere influenzato dell'andamento del cambio della valuta statunitense.

BRIC

BRIC è un acronimo utilizzato in economia internazionale per riferirsi congiuntamente a:

Questi paesi condividono una grande popolazione (Russia e Brasile oltre il centinaio di milioni di abitanti, Cina e India oltre il miliardo di abitanti), un immenso territorio, abbondanti risorse naturali strategiche e, cosa più importante, sono stati caratterizzati da una forte crescita del PIL e della quota nel commercio mondiale, soprattutto nella fase iniziale del XXI secolo.

Questo termine è apparso per la prima volta nel 2001 in una relazione della banca d'investimento Goldman Sachs, a cura di Jim O’Neill, la quale spiegava che i quattro paesi domineranno l’economia mondiale nel prossimo mezzo secolo.[1] La relazione suggeriva che le economie dei paesi BRIC sarebbero cresciute rapidamente, rendendo il loro PIL nel 2050 paragonabile a quello dei paesi delG6 (Stati Uniti d'America, Giappone, Regno Unito, Germania, Francia e Italia).

Bene diamo un’occhiata ai rispettivi indici di queste nazioni:

Brasil Bovespa

Russian RTS

India Sensex

China Shangai

12 novembre 2009

Dow Jones Industrial Index 1929 – Nasdaq100 2000

DJI1929-Nasdaq2001

La somiglianza dei due grafici riferiti a periodi storici differenti continua.

Seppure il confronto, più che una valenza tecnica, ha un non so che di esoterico, non si può certo negare l’evidenza di una correlazione decisamente positiva.

Se il sentiero del nasdaq fosse segnato dal dow del ‘29, direi che siamo prossimi ad una correzione di tale indice.

Staremo a vedere.

Dollar index

Dollar index

Il dollaro si è portato nuovamente in area 1.50 contro l’euro, formando al momento un doppio massimo coi valori del 26 ottobre (giorno del massimo precedente). I mercati restano oggi impostati in maniera neutra con gli indici europei leggermente positivi e gli indici americani leggermente negativi. La debolezza del dollaro come si vede dal grafico, che prende in considerazione il rapporto anche con le altre valute, è decisamente strutturale. Ormai è ben evidente, come si legge da tutte le parti, il ruolo assunto dal dollaro nel carry trade a discapito del continuo starnazzare della politica americana favorevole ad un dollaro forte. Probabilmente il perdurare di tale situazione dipende dall’aspettativa dei rialzi dei tassi che tarderà ancora per molto il suo appuntamento. Graficamente però si può intravedere una possibile area di arrivo del dollar index con conseguente rivalutazione del biglietto verde. Al di là della ricerca di un possibile minimo, non possiamo tuttavia anticipare che la ripresa del dollaro sia vicina, anche se qualche raggio di sole si potrebbe intravedere.

11 novembre 2009

Euribor 3 mesi

3M Euribor Full1109 Future

Continua la discesa dell’euribor a 3 mesi, come si può vedere dal grafico; qui sopra troviamo il future sull’euribor quotato al LIFFE UK. Tabella e grafici sul tasso euribor li riporto qui sotto:

tabella euribor

grafici euribor

Eur/Gbp intraday

eurgbp-h4

Colpo di coda dell’euro sulla sterlina che dopo aver pizzicato più volte la metà del movimento precedente, in questi minuti ha preso lo slancio e se il cambio dovesse rompere area 0.9060 sarebbe auspicabile un ritorno sui massimi a 0.9400

Gold intraday

gold-h1

Gold a 1.116 dove transitano due resistenze percentuali calcolate sull’ultimo movimento rialzista. Una correzione porterebbe i prezzi verso 1.098, viceversa il prossimo step sarebbe in area 1.134

Eur/Usd intraday

eurusd-h1

Cambio che si sta avvicinando ai massimi del 26 ottobre in area 1.5060. Gold in salita, il che favorisce la debolezza del dollaro. Azionario impostato anche oggi al rialzo e visto la correlazione col cambio potrebbe esserci la violazione dei massimi. Tutto sommato credo sia un buon livello per impostare un’operatività short.

10 novembre 2009

Wti

miNY Crude Oil Full1209 Future

wti-h1

Il petrolio ha segnato il suo massimo all’inizio della finestra temporale, muovendosi poi in un range definito tra 82 e 76 dollari. L’obiettivo sembra restare la soglia dei 90 dollari e la fase di lateralizzazione potrebbe permettergli di accumulare la forza per la spinta finale.

Intermarket

Intermarket

Vediamo dal minimo del 6 marzo 09 fatto registrare dallo S&P500, come si è evoluta la situazione intermarket, qui espressa in valori percentuali. Il confronto viene fatto con l’oro e petrolio per il mercato delle commodities, il T-note per l’obbligazionario, il cable eur/usd per il mercato valutario. Se l’obbligazionario è rimasto pressoche fermo, oro ed eur/usd si sono mossi di pari passo con una prevalenza di performance del cable rispetto all’oro che ultimamente ha ricoperto questa differenza. Da patroni non potevano farlo che l’azionario ma soprattutto il petrolio.

S&P500 index

S&P 500 INDEX

Il mercato continua con grande tenacia il suo trend rialzista ed il grafico mette ben in evidenza la prepotenza della salita che ci accompagna da marzo. Il tempo però sta facendo il suo corso e le quotazioni stanno arrivando in una finestra temporale decisamente importante dove l’inevitabile diverrà realtà o dove la festa assumerà connotati euforici.

16-11-09

Il 16 novembre mercurio entra in sagittario, con marte che si troverà in opposizione a giove e saranno presenti diverse quadrature soprattutto tra saturno e plutone.

02 novembre 2009

03 Settembre 1929

dow 3-9-29

3-9-29 geo grafo 3-9-29 geo

3-9-29 geo transit

3-9-29 helio grafo 3-9-29 helio

3-9-29 helio transit

Data in cui il DJI fece il suo massimo prima della grande crisi che lo colpì, facendo perdere il 90% del suo valore in poco meno di tre anni. Per gli amanti dell’esoterismo ecco gli aspetti planetari di quel giorno sia geocentrico che eliocentrico.

Da wikipedia:

L'astrologia occidentale affonda le sue radici nell'antica astrologia egizia e caldea (VIII secolo a.C.) e, fino a molti secoli dopo la nascita di Cristo, non si distingue sostanzialmente dall'astronomia.

Presso i popoli egizi mesopotamici, lo studio e l'osservazione celeste erano affidati alle classi sacerdotali che registravano puntualmente ogni evento astronomico. Dopo le conquiste diAlessandro Magno le tradizioni egizie e caldee, molto evolute, entrarono in contatto con la cultura greca che le acquisì e le sviluppò ulteriormente, dando vita all'astrologia ellenistica. Gli Egizi prima, e i Greci successivamente, avviarono un processo associativo tra corpi celesti e divinità, fino a riempire il cielo di dèi e teologie, conformando alle loro tradizioni i nomi delle costellazioni e dei pianeti, nomi che ci rimangono ancor oggi in eredità.

Neanche la dottrina cristiana riuscì infatti a interrompere questa antica tradizione, ma poiché il concetto di predestinazione si contrapponeva alla teoria del libero arbitrio, la Chiesa fu costretta a tollerare la teoria secondo la quale gli astri influenzano i cicli biologici delle creature terrestri, lasciando invece all'anima la completa libertà di determinare il proprio destino. Questo è testimoniato dalle numerose immagini astrologiche (sole, pianeti, costellazioni) presenti nelle chiese a simboleggiare il trascorrere del tempo e delle stagioni.

La stessa data della nascita di Cristo, che la Chiesa ha fissato approssimativamente in corrispondenza del solstizio d'inverno, ha creato una sorta di continuità fra i riti pagani relativi all'inizio di un nuovo anno e il culto della natività.

Esistono varie forme di astrologia sviluppatesi in varie parti del mondo. Il sistema occidentale si basa su un metodo analitico che parte dalla costruzione della carta natale dell'individuo, prendendo in considerazione, per il luogo e momento della sua nascita, la posizione di alcuni corpi astronomici interni al sistema solare (definiti pianeti, benché il gruppo includa anche sole e la luna, noti nel linguaggio astrologico anche come luminari).

L'influsso dei pianeti è interpretato in base a:

  1. la loro collocazione relativamente ad un sistema di riferimento esterno, tracciato lungo il piano dell'eclittica e suddiviso nei dodici segni dello Zodiaco, ciascuno dei quali occupa lo spazio di 30°;
  2. la loro situazione relativa ad un sistema di riferimento interno, composto dalle dodici case;
  3. i loro rapporti reciproci - noti come aspetti - ritenuti validi quando rispecchiano, esattamente od approssimativamente, determinate configurazioni geometriche.

La carta del cielo natale - nota come "tema natale" - viene calcolata in base alla data, l'ora e il luogo di nascita, Secondo l'astrologia, il tema natale rappresenterebbe l'impronta caratteriale ed il destino dell'individuo, individuo che può tuttavia sottrarsi parzialmente alle influenze degli astri attraverso il libero arbitrio.

Oltre a questo aspetto canonizzato ed essenzialmente meccanico, l'astrologia si basa sulla "sensibilità" dell'astrologo nell'interpretare queste relazioni geometriche. Infatti, ogni relazione può essere portatrice di vari significati, spesso in contrasto tra loro. La difficoltà dell'interpretazione sta nell'assegnare il giusto peso alle singole componenti così da dar vita a una sintesi unitaria e coerente.

L'astrologia cerca inoltre di prevedere gli avvenimenti della vita di un individuo mediante i transiti, vale a dire il raffronto tra tema natale e carta del cielo del momento da prendere in esame (noto come oroscopo progressivo) o mediante il cosiddetto oroscopo solare, calcolato ogni anno quando il sole ritorna alla posizione di nascita.

È detta sinastria la parte dell'astrologia che paragona due carte del cielo individuali per stabilire il grado di armonia fra due persone.

Ciascun pianeta rappresenta varie simbologie che si colorano del segno nel quale il pianeta viene a trovarsi. L'astrologia tradizionale indica alcuni segni che si trovano in perfetta sintonia con i caratteri del pianeta, definiti comedomicilio. Qualora esso si trovi nei segni opposti (ovvero in esilio) la sua influenza è viceversa ridotta o snaturata.

Ogni pianeta ha anche un segno detto di esaltazione, dove le sue caratteristiche vengono per l'appunto esaltate. Qualora venga a trovarsi nel segno opposto a quello di esaltazione, il pianeta si definisce invece in caduta.

L'identificazione del segno di esaltazione ha trovato opinioni discordanti fra gli astrologi occidentali, in particolare la scuola di Lisa Morpurgo sostiene posizioni diverse da quelle indicate dall'astrologia tradizionale.

La posizione delle case (o campi) è determinata dal moto di rotazione terrestre. La prima casa inizia con l'Ascendente e ciascuna casa rappresenta un settore della vita. La posizione dei pianeti nelle case determina il settore della vita dove l'influenza del pianeta andrà maggiormente a manifestarsi.

Tradizionalmente un pianeta si considera legato ad una casa anche se precede di due o tre gradi l'inizio (o cuspide) della casa stessa. Alcune culture astrologiche differiscono dall'astrologia occidentale perché spostano di 6 gradi indietro l'inizio di ogni casa e considerano come punto più forte della casa il punto mediano. Un pianeta viene quindi associato alla casa il cui centro è più vicino al pianeta.

I quattro angoli del cielo - noti rispettivamente come Ascendente (il punto all'orizzonte ad oriente), il Discendente (il punto all'orizzonte ad occidente), il Medium Coeli e l'Imum Coeli (i punti di intersezione con il meridiano e l' antimeridiano) - sono considerati i punti cardinali di un tema natale. Il pianeta che occupa tali posizioni assume una posizione dominante nell'oroscopo. L'astrologo André Barbault ha per esempio rilevato che determinati pianeti, per esempio Marte, Giove e Saturno, avevano un picco di frequenza in certe posizioni, particolarmente attorno al Medium Coeli e all'Ascendente, per soggetti appartenenti a determinate categorie. Per esempio su un campione di 3142 militari la posizione di Marte si concentra significativamente attorno alle posizioni dei quattro angoli del cielo. Situazione analoga per la posizione di Saturno su un campione di 3305 scienziati e quella di Giove su 1270 attori celebri. (André Barbault, Traité Pratique d'Astrologie, Editions du Seuil, Paris 1961 - Pubblicato in Italia da Astrolabio nel 1979).

Alcuni astrologi considerano significativa la posizione crescente o calante di un corpo celeste vale a dire in apparente allontanamento o avvicinamento al sole rispetto alla longitudine geocentrica vista dalla terra. Il caso più noto è quello della Luna, la cui posizione crescente verso la Luna piena o calante verso la Luna nuova è tenuta in gran conto in svariate attività, particolarmente in agricoltura dove si ritiene che la luna crescente favorisca la crescita e quella calante il contrario. Vi sono stati, in nome della scienza, tentativi di dimostrare l'influsso della luna e tentativi contrari di sfatare tale influenza.

Tutto ciò ha avuto scarso riscontro sull'opinione degli agricoltori che continuano ad osservare le fasi lunari secondo la loro tradizione ed esperienza.

Dow Jones Industrial Index

DOW JONES INDUSTRIAL A

Grafico trimestrale del Dow Jones dal 1929 in scala logaritmica; bè che dire, dai minimi del 1932 ne abbiamo fatta di strada e la profonda crisi che ci ha colpito se vista nel suo insieme non sembra proprio una gran cosa; se poi la paragoniamo al 1929 è stata fatta solo metà strada di quello che successe allora. Per ottenere un risultato paragonabile al ‘29 l’indice Dow dovrebbe raggiungere circa i 1500 punti, portandoci ai livelli del 1985; sarebbe l’apocalisse.

Curioso notare che dal minimo del ‘32 al primo massimo del ‘66 son passati 33 anni come, dopo il laterale durato dal ‘66 all’82, dal minimo del ‘74 al massimo del 2007.

Wti

miNY Crude Oil Full1209 Future wti-h4

cotwti

Dai massimi a 82$ in concomitanza del ritracciamento dei mercati le quotazioni si attestato al momento in area 77.50$. La rimanenza delle quotazioni sopra 73.50 non dovrebbe pregiudicare l’ultimo movimento rialzista e i prezzi dovrebbero spingersi verso nuovi massimi.