Il future sul crude oil dopo aver subito una decisa presa di beneficio che ha portato le quotazioni verso i 72$, ben 10$ sotto il prezzo massimo di 82$ fatto registrare a fine ottobre. Come ben evidenziato dal grafico intraday il future da quel massimo si è mosso in laterale discendente che ha portato le quotazioni a muoversi in un range di circa 6/7$ tra 81 e 76. In concomitanza dell’evento che ha riguardato le notizie negli emirati arabi, le quotazioni hanno rotto questa lateralità portandosi a poco più di 72$ dove transitava il ritracciamento del 50% dei precededenti minimo-massimo (65-82). L’impostazione dello swing settimanale mette ben in evidenza il trend rialzista ancora in essere con l’obiettivo potenzialmente terminale di questa fase posto in area 90$. Il pronto recupero dello spike ribassista ha portato i prezzi in questa fase a 78$ a poca distanza di area 79,90, livello che potrebbe innescare una serie di acquisti che spingerebbero nuovamente le quotazioni sui massimi per poi tentare l’allungo verso i 90$.
01 dicembre 2009
Gold intraday
Oro che si riporta nuovamente sui massimi a 1.195. Seppur la rottura di tale livello potrebbe non portare a spinte ulteriori visto la resistenza posta in area 1.198/1.200. Tali livelli sono in realtà da monitorare per assistere ad una spinta delle quotazioni verso 1.211 in primis e poi 1.230.
Eurostoxx50 intraday
Future che trova la propria resistenza in area 2.845/2.849, livello del giro di swing up daily nonche il 50% di ritracciamento rispetto ai due swing massimo-minimo (2.933-2.732). La violazione di tali livelli vedrebbe target in area 2.870 e successivamente 2.900.
Bund intraday
Oggi il Bund trova il suo livello di supporto a 123,30 a circa il 25% di ritracciamento dal massimo a 124,06 e il minimo di swing precedente a 121,16. Tale livello rappresenta anche il minimo di giro di swing giornaliero la cui rottura ribassista dovrebbe portare le quotazioni in area 123,00 con possibili ulteriori estensioni verso 122,60.
27 novembre 2009
Bund rettificato e non
Giornata di fuoco quella di ieri con indici in picchiata, dollaro in recupero e yen che la faceva da padrone. Stamane il proseguimento della discesa con oro che è arrivato a toccare un minimo in area 1136 e petrolio in area 72. In tutto questo l’obbligazionario, nella fattispecie il BUND, ha rotto il laterale compreso tra 123 e 120 che ormai lo congestionava da parecchi mesi. Oggi ha segnato un massimo a 124,06 per poi in apertura dei mercati azionari ripiegare e al momento, ore 16:02 segna 123,36. A fianco troviamo anche il grafico del BUND rettificato che avrebbe fatto segnare muovi massimi storici. Personalmente preferisco usare il grafico non rettificato e usare dati che sono stati effettivamente battuti.
Sicuramente i volumi non sono eccezionali, ma adesso sarà da verificare se la rottura dei massimi o del laterale (a seconda del grafico che si preferisce usare) verrà confermata nelle prossime sedute. Lo vedremo se area 123 conterrà eventuali prese di beneficio e allora i target diverranno 124,70 e poi 126.
In caso contrario e con un azionario che si riprenderà allora sarà facile rivedere un obbligazionario tornare verso 122,30 e poi 121.
25 novembre 2009
Situazione intermarket
A distanza di ormai 9 mesi di rialzo dell’azionario e non solo, vediamo come la situazione intermarket si presenta oggi. S&P500 sui massimi di periodo, oro che continua a ritoccare massimi storici, dollar index sui minimi di periodo e obbligazionario che va un po’ per la sua strada e da 5 mesi a questa parte viaggia in tendenziale armonia con l’azionario con massimi e minimi ascendenti. L’obbligazionario in questo scenario è forse l’elemento che storpia, visto che con un azionario sui massimi ci si aspetterebbe un obbligazionario con valutazione decisamente inferiori.
In tutto questo scenario l’elemento che poi stona, qui non riportato, sono i volumi che mentre sull’oro seguono il trend rialzista, sull’azionario sono decisamente decrescenti.
Ma quindi tutta questa liquidità immessa nel mercato dove va? Analizzando esclusivamente i grafici si direbbe che serve per comprare un po’ di tutto. Ci si indebita in dollari e si comprano azioni, oro e anche obbligazioni. Come accennato sopra a mio modo di vedere l’elemento che stona è l’obbligazionario, ma evidentemente sconta una situazione di tassi bassi ancora per molto tempo; il resto viaggia perfettamente correlato in una dinamica che probabilmente trova il suo epicentro nel dollaro. Fondamentale come non mai diventa l’osservazione delle manovre sul cambio per determinare poi il proseguire degli altri mercati.
24 novembre 2009
Wti intraday
Azionario negativo con lo S&P500 che perde lo 0.64% e petrolio che si è portato nuovamente sui minimi nonche verso la parte bassa del laterale. Anche stavolta ci sarà il rimbalzo e le borse recupereranno o ci sarà il fuggi fuggi…?
23 novembre 2009
Obbligazionario
Mentre l’azionario staziona sui massimi, seppur con qualche presa di beneficio che però dura l’istante di qualche seduta, l’obbligazionario si muove in un laterale compreso tra 123 e 120 ormai da luglio 2009. Finche non si esce da questa fascia direi che l’operatività è alquanto scontata.
Leggermente differente è la situazione sul T-Note, che mostra un andamento moderatamente ascendente con prezzi che stazionano intorno ai massimi di periodo come sul Bund, evidenziando una certa correlazione positiva con l’azionario. Tale correlazione molto probabilmente è dettata dal protrarsi si una situazione dei tassi estremamente bassa, con l’obbligazionario che sembra vedere una manovra di rialzo ancora distante e di conseguente si muove seppur con le sue limitazioni di pari passo con l’azionario.
20 novembre 2009
Eur/Usd e matematica
Michael Faraday, fautore della del magnetismo in relazione allo spettro della luce, in base al quale la forza magnetica proveniente da un oggetto aumenta o diminuisce in funzione delle luce ricevuta dallo stesso, sosteneva che non c'è nulla nell'universo se non matematici punti di forza.
Come dimenticare poi Gann, che riservava al fattore tempo ed ai cicli che ne derivavano l’aspetto più importante. Solo quando i tempi saranno maturi si assisterà a cambiamenti di tendenza; c’è il tempo per ogni cosa.
Proviamo ad applicare qualche principio al grafico del cambio eur/usd. Il calcolo dei giorni viene fatto usando il calendario civile e non il calendario borsistico. Vediamo che la prima ondata ribassista ha impiegato 105 giorni e la reazione che ne è scaturita, molto violenta ha impiegato 51 giorni ossia il 50% del tempo della fase discendente. La successiva fase discendente ha impiegato 76 giorni per trovare il suo minimo. 76 giorni non è nientaltro che il 150% di 51 e il 75% di 105.
Il massimo che è stato al momento segnato dal cambio è avvenuto a 236 giorni dall’ultimo minimo. Potrebbe essere un massimo oppure dobbiamo aspettarci valori ancora più alti del cambio? Difficile a dirsi, non avendo la sfera di cristallo. Però possiamo provare a trovare una relazione con i precedenti cicli.
Iniziamo:
105+51+76= 232 molto vicino a 236
105+225%=236 perfetto
51+462.5%=235 ci siamo
76+212.5%=237 ottimo
Non avendo le doti e la conoscenza di Gann, possiamo solo augurarci di aver fatto le giuste relazioni e di vedere poi se ciò a cui siamo arrivati sarà stato solo un esercizio matematico o qualcosa di più.
Ovviamente l’uso di determinate percentuali si basa sugli studi di Gann.